TEST - Schwalbe Nobby Nic: "tutto fare", ma fino all mountain

Simone Lanciotti
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Il primo Nobby Nic ha aperto la strada al successo di Schwalbe nel mondo delle gomme offroad.
Poi sono arrivati l’Hans Dampf, il Racing Ralph (rinnovato), il Magic Mary, il Rock Razor e altri modelli ancora che hanno portato l’esperienza del produttore tedesco sempre più in alto.
Il nuovo Nobby Nic assomma tante delle esperienze fatte con i suoi predecessori in un’unica gomma.
In casa Schwalbe esiste già una copertura “tutto fare” ed è l’Hans Dampf, mentre il Nobby Nic, nell’ultima versione, rappresenta la gomma versatile tanto per l’Xc quanto per usi più impegnativi, anche enduro, secondo Schwalbe.
Non a caso il suo esordio in gara è stato lo scorso anno alla tappa scozzese dell’Enduro World Series.
Quindi, il Nobby Nic ha compiuto un passo in avanti non proprio indifferente.

Ispirato all’Hans Dampf e al Magic Mary
Se guardate il disegno del battistrada e lo confrontate con quello dei “fratelli maggiori” è facile notare diverse analogie.

Lo Schwalbe Nobby Nic di nuova generazione.

Lo Schwalbe Nobby Nic di nuova generazione.

I due tasselli centrali ravvicinati ricordano il battistrada dell’Hans Dampf, mentre gli intagli sui tasselli laterali ricordano il Magic Mary.
Rispetto a questi due, però, il Nobby Nic presenta una disposizione più direzionale dei tasselli, segno che la gomma ha una maggiore attenzione alla scorrevolezza.

Lo Schwalbe Hans Dampf in versione Super Gravity.

Lo Schwalbe Hans Dampf in versione Super Gravity.

Lo Schwalbe Magic Mary in versione Super Gravity.

Lo Schwalbe Magic Mary in versione Super Gravity.

Inoltre, i tasselli sui lati sono meno sporgenti, come a voler restare dentro la sagoma del battistrada.
Visivamente, il Nobby Nic, a parità di sezione (2,35”), sembra più stretto di Hans Dampf e Magic Mary e le misure in mm della larghezza lo confermano.
Il Nobby Nic è largo 58 mm, l’Hans Dampf 60 mm e il Magic Mary 62.
Per chiudere il discorso delle analogie, segnaliamo anche la forma quadrata e spigolosa dei tasselli che è tipicamente Schwalbe.

Più facili da montare come tubeless
Il montaggio di una gomma senza camera d’aria non è sempre facile e immediato.
Schwalbe ha lavorato proprio su questo fronte per facilitare l’istallazione della gomma sul cerchio (anche senza aria compressa), senza ammorbidire troppo la struttura della gomma stessa.
Questa soluzione si chiama Tubeless Easy Snakeskin (disponibile solo sulla serie Evo) e caratterizza i fianchi del copertone che sono realizzati con uno speciale tessuto monofilamento.
In questo modo, il copertone è sempre protetto dai tagli laterali ma allo stesso tempo risulta facile da istallare.
Schwalbe, ovviamente, consiglia l’uso di liquido sigillante.

Tripla mescola per la serie Evo
La serie di punta, la Evo, è disponibile con due opzioni di compound, ovvero la PaceStar (più durevole) e la TrailStar (più morbida). Noi abbiamo testato proprio quest’ultima.

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La tripla mescola permette numerosi vantaggi sulle prestazioni, arrivando a un abbinamento quasi perfetto fra grip e durata del battistrada.

Quegli intagli laterali…
Il Nobby Nic è una gomma meno estrema della Hans Dampf e guardando il battistrada dall’alto, stando seduti in sella, ci si accorge di avere una gomma un po’ più stretta. In realtà, il profilo del battistrada è meno rotondo dell’Hans Dampf perché i tasselli laterali del Nobby Nic finiscono con un taglio quasi netto per evitare sporgenze.

I tasselli più esterni hanno una sporgenza limitata.

I tasselli più esterni hanno una sporgenza limitata.

Il grip laterale, come abbiamo notato, è leggermente inferiore ai modelli più gravity oriented, anche se gli intagli sui tasselli laterali fanno davvero un ottimo lavoro.
Con questa soluzione Schwalbe è riuscita a risolvere anche un problema che affligge gli Hans Dampf, ovvero la tendenza a staccarsi dei tasselli laterali.
Data la loro sporgenza non era affatto raro che sui sentieri più estremi e in curva i tasselli perdessero di consistenza. Il grip in piega, però, è da riferimento.

Gli intagli sui tasselli laterali consentono loro di flettere di più e, quindi, di aumentare il grip in curva.

Gli intagli sui tasselli laterali consentono loro di flettere di più e, quindi, di aumentare il grip in curva.

Il Nobby Nic, invece, da questo punto di vista è più sobrio e punta all’integrità strutturale, magari penalizzando un po’ l’aderenza in curva.

Più scorrevole e leggero
Se dovessimo decidere su quale ruota montare il nuovo Nobby Nic diremmo la posteriore, perché con questa struttura e con questa scolpitura la nuova arrivata di casa Schwalbe sembra perfetta come gomma posteriore per chi pedala su sentieri non battuti e scivolosi.
In termini di scorrevolezza, specie su asfalto, si può apprezzare un certo miglioramento rispetto all’Hans Dampf, grazie alla direzionalità del battistrada, mentre in salita in offroad il grip è notevole.

Il profilo artigliato della Nobby Nic è ben evidente in questa foto. La spaziatura fra i tasselli è tale da garantire un grip valido sui terreni più scivolosi.

Il profilo artigliato della Nobby Nic è ben evidente in questa foto. La spaziatura fra i tasselli è tale da garantire un grip valido sui terreni più scivolosi.

In frenata si avverte che Schwalbe ha in diversi modi privilegiato la scorrevolezza: sull’anteriore il grip è buono ed è valido anche nell’uso più impegnativo, ma non è eccelso.
Grazie anche alle migliorie tecnologiche, il Nobby Nic (685 gr nella versione Evo Snakeskin Tubeless Easy Trailstar da 2,35”) continua a essere più leggero dell’Hans Dampf (795 gr).

Quanto resiste alle forature?
Il nostro test è stato effettuato in assetto tubeless con liquido sigillante, abbiamo utilizzato ruote e*thirteen Trs-R e due telai differenti, prima un Santa Cruz Bronson e poi un Santa Cruz Nomad.
La sensazione che abbiamo avuto è che sulla Bronson queste gomme fossero più a loro agio, mentre sulla Nomad, ovvero nel momento in cui le velocità aumentano, hanno iniziato a mostrare qualche limite.
La gomma anteriore ci ha fatto fermare due volte, sempre per pizzicatura.

La fuoriuscita di lattice evidenzia la foratura. Da notare che dal 2015 tutte le gomme Schwalbe avranno le misure stampigliate sul margine del battistrada.

La fuoriuscita di lattice evidenzia la foratura. Da notare che dal 2015 tutte le gomme Schwalbe avranno le misure stampigliate sul margine del battistrada.

La cosa non stupisce più di tanto, perché con una bici di impostazione più gravity che all mountain è consigliabile avere gomme più robuste.
Cioè le Hans Dampf se non addirittura le Magic Mary.
La gomma posteriore, invece, non ha evidenziato problemi, salvo un consumo del battistrada rapido dovuto alla morbidezza della mescola.

In conclusione…
La Nobby Nic è una gomma di grande versatilità che Schwalbe propone con sezione da 2,1” fino a 2,35”, cioè per un range di utilizzi molto ampio.
La sua vocazione di “tutto fare” è evidente, ma occorre anche comprenderne i limiti.
Durante il nostro test hanno evidenziato un comportamento di buon livello come pneumatici posteriori, mentre all’anteriore hanno mostrato qualche limite nell’impiego enduro più cattivo.

La scritta sui fianchi non è più bianca, ma grigia, in modo da non alterare troppo l'estetica della bici. E' una precisa scelta di Schwalbe.

La scritta sui fianchi non è più bianca, ma grigia, in modo da non alterare troppo l'estetica della bici. E' una precisa scelta di Schwalbe.

E dobbiamo ammettere che in alcuni casi abbiamo anche un po’ esagerato.
Non c’è da stupirsi di questo risultato, perché a tutto ciò che sta oltre l’all mountain Schwalbe ha dedicato la linea Super Gravity.
La Nobby Nic, invece, è una gomma di ottimo livello per il trail riding-all mountain e per tutti i biker che cercano una gomma da 2,35” leggera ma resistente.
Il prezzo è da primo della classe, 54,90€, come per gli altri modelli top di casa Schwalbe.

Per informazioni Schwalbe.com

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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