Le bici della Coppa del mondo Xc: le hardtail dei pro'

Simone Lanciotti
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Come sono fatte le bici da gara dei pro’ del cross country? Ve lo sarete chiesto svariate volte e allora ecco il primo di due articoli che vi mostra proprio i particolari meno noti delle bici di alcuni dei protagonisti della Coppa del mondo 2016.
Iniziamo questo articolo di presentazione delle hardtail dei pro’ con la bici della donna più forte di questa stagione, ovvero Jolanda Neff.
Se volete ingrandire le immagini mostrate di seguito, cliccate sopra con il mouse.

JOLANDA NEFF - Stöckli Beryll RSC: 8,42 Kg
Il marchio Stöckli è poco conosciuto in ambito ciclistico, mentre lo è molto di più nel mondo dello sci.

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La svizzera campionessa del mondo U23 femminile non si accontenta di salire in sella e pedalare, ma è molto attenta ai dettagli e ai materiali della bici. Passando alle bici Stöckli ha deciso di cambiare anche la misura delle ruote: dalle 27,5” alle 29”. E per lei, che misura 169 cm di statura, è stato un passaggio abbastanza facile. Il miglioramento si è avvertito sia sui tratti tecnici, sia in termini di comodità, ma a questo risultato concorrono anche i foderi alti il cui profilo schiacciato permette un assorbimento migliore delle vibrazioni.
Correva con lo Shimano Xtr ed è rimasta con lo Shimano Xtr, ma in versione Di2, del quale apprezza molto la logica di funzionamento.
Al contrario della tendenza attuale in campo Xc, Jolanda Neff utilizza una trasmissione 2x11 con corone 36-26 e il solo comando del cambio (grazie al sistema Synchro Shift di Shimano).

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«Preferisco la doppia corona perché mi permette di mantenere una buona cadenza e per me che pedalo più di agilità che di potenza è un vantaggio».
Alla sinistra del manubrio c’è il comando remoto del lock-out della forcella Fox F32 Fit4.

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Il suo compagno di squadra, Mathias Fluckiger, invece, utilizza una trasmissione Shimano Xtr 1x11 con corona Wolf-Tooth Narrow-Wide da 32 denti.
Sembra che alcuni atleti sponsorizzati da Shimano preferiscano utilizzare corone non originali Shimano quando utilizzano la soluzione 1x11. La ragione non è stata spiegata in maniera chiara, ma sembra che alcuni piloti siano preoccupati da possibili salti della catena.

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Stesso discorso per le ruote: Fluckiger non usa le Shimano Xtr (e nemmeno Jolanda Neff a differenza di quanto vedete nella foto “ufficiale” sopra), ma ha optato per cerchi Ax Lightness in carbonio (ma solo su percorsi scorrevoli come Albstadt) oppure per cerchi in alluminio “anonimi” (forse NoTubes Race Gold?).
Sulla bilancia la bici della Neff è arrivata a 8,42 Kg con ruote Shimano Xtr e pedali, ma è probabile che con i componenti che la svizzera utilizza in gara il peso possa avvicinarsi molto agli 8,0 Kg.

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Il telaio in sé è molto leggero (900 gr in taglia M) e per arrivare a un peso totale così contenuto la Neff utilizza dei componenti in carbonio di Bike Ahead (manubrio e reggisella).
L’attacco manubrio è un Ritchey da 70 mm con angolazione di -17°, con manopole Esi in versione Fit Xc.
Fluckiger, invece, fa ricorso a molti componenti di Carbon Ti, come la cover dell'attacco manubrio e il collarino reggisella personalizzati e gli assi passanti, senza quick release.
Ma nessun problema in caso di sostituzione della ruota in gara: i meccanici nella zona di assistenza sono attrezzati con un avvitatore elettrico: dziiiiit, dziiiiit e il gioco è fatto, come in Formula 1.

JULIEN ABSALON - Bmc Team Elite 01 Mtt: 8,84 Kg
Il campione del mondo in carica non fa mistero di trovarsi molto a suo agio in sella a questa bici (qui i dettagli tecnici). E’ un nuovo concetto di softail che offre 15 mm di escursione grazie alla presenza di un elastomero.

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Il telaio pesa poco di più di un hardtail vero e proprio (parliamo di 1080 gr in taglia M), ma il vantaggio che offre è molto apprezzato da Absalon in termini di comfort e di grip.
A Nove Mesto ha preferito utilizzare la full, la Bmc Fourstroke, ma nelle altre gare ha utilizzato la nuova Team Elite 01 Mtt.

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Absalon può scegliere tre livelli di durezza dell’elastomero, in base al percorso, ma preferisce quello di durezza intermedia oppure, qualche volta, quello più duro.
Il telaio, dice Absalon, non perde in rigidità torsionale grazie al sistema di guide sui foderi alti sviluppato da Bmc.

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Il campione del mondo gareggia con un telaio di taglia M, attacco manubrio 3T da 100 con angolazione di -17°, manopole Lizard Skins Dsp (realizzate in una mousse speciale per aumentare il comfort e il grip).
Julien Absalon utilizza un gruppo Shimano Xtr Di2 con dischi da 160 mm e in configurazione 1x11 con guidacatena superiore di dimensioni ridotte. La corona è una 32 o una 34 denti, non Shimano, con disegno Narrow-Wide.
Non abbiamo avuto il permesso di fotografarla da vicino.

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La forcella è una Fox 32 Fit4 con controllo elettronico del lock-out (anche dell’ammortizzatore nel caso della FourStroke).
Assi passanti Fox Kabolt, cioè senza quick release: anche per Absalon i meccanici sono armati di avvitatore in caso di necessità…

Per quanto riguarda le ruote, Absalon utilizza mozzi Shimano Xtr, raggi con legatura e cerchi “anonimi” apparentemente identici a quelli della Neff e di Fluckiger (i NoTubes Race Gold, forse?).
Con questi cerchi super leggeri la hardtail arriva a un peso di 8,84 Kg, pedali inclusi.
In termini di coperture, Absalon utilizza quasi sempre le Continental Race King e nel caso di terreno fangoso e allentato ricorre alle X-King.
Si tratta però di gomme con mescole particolari, ben diverse da quelle che si trovano in commercio. Si parla di diverse decine di tipologie di mescola, solo per i piloti ufficiali.

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Ad esempio Absalon ha scelto delle gomme molto morbide con un rebound molto controllato per le radici di Nove Mesto, quando invece ad Albstadt il terreno ghiaioso ha richiesto una mescola più dura.

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Altro dettaglio importante: sembra i piloti Bmc non utilizzino sempre e tutti la soluzione tubeless.
Alcuni come Absalon preferiscono le camere d’aria in lattice. Il team non dice molto a riguardo, ma secondo noi sono così leggere e permettono di girare con una pressione molto bassa (circa 1,5 bar) e con una deformazione dello pneumatico molto minore nella zona di appoggio. Questo permette una guida più precisa.

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Quanto ai rischi di pizzicatura, questi restano piuttosto contenuti, perché i percorsi di Coppa del mondo sono molto puliti (cioè senza spine) e un’eventuale pizzicatura non porta necessariamente a una foratura per via dei fianchi molto bassi dei cerchi utilizzati da Bmc. Senza dimenticare che in caso di squarcio del copertone, sia con camera d’aria che con la soluzione tubeless siamo sullo stesso piano.
Nel caso di Absalon, poi, ricordiamo che il francese non fora quasi mai…

PAULINE FERRAND-PREVOT - Giant Liv Obsess: 8,94 Kg
La campionessa francese di Xc utilizza una bici sostanzialmente di serie. La sua bici utilizza un gruppo Shimano Xtr Di2 che ha scelto di utilizzare in configurazione 1x11 con corona singola da 32 denti originale Shimano.

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Non ci sono ruote “custom” per la Ferrand Prevot, ma delle Shimano Xtr di serie, con delle gomme Vittoria (ex Geax) Mezcal dietro e Peyote davanti, entrambe da 2,1”.
La forcella è una Suntour Axon in carbonio (i cui dettagli potete leggere più avanti sulla bici di Marotte).

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Il solo dettaglio fuori dall’ordinario è la presenza di un misuratore di potenza Pioneer. O almeno del suo display, perché sulla pedivella non vi è traccia di alcun sensore e ufficialmente questo dispositivo è disponibile solo per la pedivella Shimano da strada.
La biker francese utilizza una pedivella da strada per gli allenamenti?
Poco probabile. Supponiamo piuttosto che sia in sviluppo una pedivella compatibile in versione Mtb.

MAXIME MAROTTE - Bh Ultimate 29: peso segreto
Maxime Marotte e i suoi compagni di squadra hanno ricevuto un nuovo telaio Bh Ultimate 29. Viene annunciato come il più leggero ma il peso finale non è ancora stato svelato e Michel Hutsebaut, il team manager, non ha voluto che noi pesassimo la bici completa.

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«Si tratta ancora di prototipi - ci ha dichiarato - Non voglio ancora dare cifre in questa fase di sviluppo».
Avendola sollevata con il braccio subito dopo quella di Julien Absalon, diremmo che ha un peso simile, sotto i 9 Kg.

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Il nuovo telaio si distingue per la geometria rivista, con un reach maggiore in linea con lo spirito della Bh Lynx 4.8 2016 (qui i dettagli).
Questo cambiamento di geometria e il passaggio alle ruote da 27,5” a 29” hanno obbligato Maxime Marotte a rivedere la sua posizione in sella.
Ha scelto un attacco Fsa Sl-K da -20° di angolazione che gli hanno permesso di recuperare la stessa altezza da terra del manubrio che aveva in passato.
La lunghezza dell’attacco è stata ridotta e Marotte gira ormai con uno di 90 mm di lunghezza.
Il passaggio dei cavi è all’interno: è stato realizzato un foro di uscita di grandi dimensioni alla base del tubo obliquo per facilitare le operazioni di passaggio dei cavi e per alloggiare una batteria Shimano Di2.

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Il team utilizza una guarnitura Fsa Sl-K in carbonio con corona singola da 32 denti, il cui profilo non è di tipo Narrow-Wide, ma la loro altezza riduce in maniera drastica il rischio di fuoriuscita della catena.

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La forcella è una Suntour Axon Werx in carbonio che permette 100 mm di corsa e per il momento è un prodotto riservato al team. Il peso è di 1500 gr in versione 29” (escluso il comando remoto del lock-out).

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Per quanto riguarda le ruote, Maxime Marotte utilizza le Mavic Crossmax Sl con gomme Michelin. Quella anteriore ha un disegno nuovo e sembra anche molto polivalente, visto che lo abbiamo notato anche sulla bici di Jerome Clementz.

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FLORIAN VOGEL - Focus Raven Max: 8,65 Kg
Dopo aver abbandonato il team Scott Swiss Power, Florian Vogel ha cambiato anche bici e Focus gli ha dato subito la nuova versione della Raven, ossia la Raven Max (qui i dettagli della bici).

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La bici di Vogel è molto simile a quella di serie in versione top di gamma, quindi con forcella Rock Shox Rs-1 e trasmissione Sram XX1.
C’è però qualche dettaglio particolare, come il misuratore di potenza Sram Quarq sulla pedivella. Vogel non lo utilizza sempre in gara, ma solo quando vuole tracciare dati sui nuovi circuiti oppure quando vuole informazioni molto precise sulla sua gara.
Vogel utilizza un attacco manubrio molto basso e ha addirittura rimosso il tappo superiore della serie sterzo per ottenere questo risultato. Visto che lui non deve di certo preoccuparsi della durata dei cuscinetti…

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Florian Vogel è sponsorizzato Fsa e il reggisella è firmato proprio da questo marchio. Il che vuol dire che Vogel ha rinunciato al reggisella Focus che sulla Raven Max contribuisce a migliorare il comfort.

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A livello di gomme, anche Florian Vogel ha accesso al servizio corse di Continental e alle sue molteplici combinazioni. Utilizza per lo più la gomma Race King, ma testa diverse gomme durante gli allenamenti prima di scegliere quella più adatta.
Non dimentichiamoci che Vogel per anni ha utilizzato i tubolari di Dugast e il passaggio a Continental, a suo dire, si è rivelato meno traumatico del previsto.

Per quanto riguarda le ruote, un piccolo dettaglio differenzia le Dt Swiss Xr1501 dalla versione di serie: i raggi.
I meccanici di Vogel sostituiscono i raggi a sezione tonda originali con quelli piatti (Dt Aerolite a testa dritta) che permettono di guadagnare 80 gr per la coppia di ruote e di abbassare il peso a circa 1400 gr.
«La differenza di peso con le ruote in carbonio non è più così rilevante e preferisco il feeling un po’ più morbido di un cerchio in lega Dt Swiss» ha dichiarato lo svizzero.

MARCO AURELIO FONTANA - Cannondale F-Si Team: 9,22 Kg
La Cannondale di Fontana è quasi identica al modello Team in commercio. Occorre dire che è già abbastanza ottimizzata con le ruote Enve M50, la trasmissione Sram XX1 e la pedivella Cannondale Si-Sl2 molto leggera.

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La bici completa di Marco Aurelio Fontana è tuttavia la più pesante delle hardtail analizzate in questo articolo, anche se pesa solo 9,2 Kg...

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Piccolo dettaglio specifico sulla bici di Fontana: il misuratore di potenza Stage così come un guidacatena superiore Leonardi Factory (fissato tramite l’attacco del deragliatore). Non si è mai troppo prudenti…

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In occasione della tappa di Coppa del mondo di Albstadt, ha esordito una nuova colorazione che preannuncia la gamma Cannondale F-Si 2016.
Nel secondo articolo, quello che tratterà le biammortizzate della Coppa del mondo, vi mostreremo anche la Cannondale Scalpel di Manuel Fumic.
Intanto grazie a Giacomo Angeli per aver tirato a lucido la bici di Fontana per queste foto.

L'articolo è realizzato in collaborazione con Vojo Magazine. Tutte le foto sono di Olivier Beart.



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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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